Chi ha inventato il solitario?

By Neal Taparia - 6/25/2024

Chi ha inventato il solitario?

Il solitario è senza dubbio uno dei giochi di carte più semplici e diffusi in tutto il mondo, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Una pittoresca leggenda, infatti, vuole che il solitario sia stato inventato durante gli anni della Rivoluzione Francese da un nobile in attesa di essere giustiziato.

La primissima fonte scritta che fa riferimento al gioco, tuttavia, è stata rinvenuta in Germania intorno al 1788, il che farebbe pensare che una versione del solitario fosse già praticata abitualmente tra gli appartenenti alle classi nobiliari tedesche ben prima dello scoppio della Rivoluzione Francese.

Fatte queste premesse, identificare un primo ed unico creatore del solitario rappresenta una sfida praticamente impossibile. Tuttavia, collocando su una linea temporale tutte le fonti storiche di cui abbiamo conoscenza, è possibile comprendere dove il gioco abbia avuto origine e quali siano state le sue evoluzioni nel tempo.

I primi giochi di carte (X secolo)

Grazie alle testimonianze storiche di cui disponiamo, possiamo affermare con una buona dose di certezza che i giochi di società esistevano già tra le antiche civiltà sumere. Uno tra i più antichi giochi da tavola della storia dell’umanità, infatti, prende il nome di “Gioco reale di Ur”, databile tra il 3000 e il 2500 a.C..

Il Gioco reale di Ur è considerato uno degli antenati del moderno backgammon, anche se non è mai stato chiarito se il gioco avesse una mera natura ludica o se servisse per realizzare pratiche divinatorie. Le carte da gioco, così come le conosciamo oggi, nacquero invece in Cina intorno al X secolo, poco dopo l’invenzione della carta.

Queste erano caratterizzate dalla forma rettangolare, e su di esse venivano dipinti gli ideogrammi numerici che ne distinguevano il valore. Ci volle poco prima che le carte da gioco si diffondessero anche in Europa, e qui divennero estremamente popolari durante l’epoca medievale. Nel XV secolo i francesi crearono i semi, mentre gli inglesi arricchirono le proprie carte da gioco con figure di fanti, re e regine.

Le origini del solitario (1788)

Una delle prime fonti scritte che parlano del solitario è il libro intitolato “Das Neue königliche L’Hombre”, pubblicato da uno scrittore anonimo in Germania intorno al 1788. All’interno di questo manuale il gioco veniva menzionato semplicemente come “Pazienza”, e questo poteva essere praticato individualmente o con la partecipazione di un secondo sfidante.

Le regole del gioco, così come descritte nel testo del 1788, erano grossomodo le stesse che conosciamo anche oggi e che siamo abituati a seguire su portali online come giochi solitario gratis. Non è chiaro, tuttavia, se già all’epoca fosse previsto l’utilizzo di mazzi da 52 carte. Comunque, per tutto il XIX secolo il solitario ampliò in modo costante la propria popolarità in tutto il mondo.

Si racconta che lo stesso Napoleone, dopo la tragica sconfitta a Waterloo nel 1815, per trascorrere il tempo sull’Isola di Sant’Elena si dedicasse spesso a questo cervellotico gioco con le carte. Nel 1870, infine, Lady Adelaide Cogan pubblicò per la prima volta un trattato sul solitario, intitolato “Illustrated Games of Patience”.

L’arrivo in America (1914)

Il manuale di Adelaide Cogan raggiunse nel 1914 i territori d’Oltreoceano, i cui abitanti cominciarono a nutrire immediatamente uno smisurato interesse per il gioco del solitario. Se “Illustrated Games of Patience”, infatti, illustrava in modo sistematico le regole formali del gioco, in America diversi autori decisero di sviluppare, modificare o ampliare queste regole.

Uno dei manuali più rappresentativi del periodo fu “The Complete Book of Solitaire and Patience Games”, pubblicato nel 1949 da Geoffrey Mott-Smith e Albert Morehead. Il libro elenca una grandissima quantità di giochi di pazienza sviluppati intorno alle carte francesi. Questi vengono ordinati per difficoltà, per la quantità di mazzi necessari e persino per il tipo di meccaniche di gioco.

Così, nel corso del Ventesimo secolo, sono nate ulteriori varianti del solitario, le quali hanno poi dato origine al solitario Spider o al FreeCell, che conosciamo ancora oggi. A partire dagli anni ‘90, inoltre, il gioco ha avuto un nuovo e inaspettato impulso grazie alla diffusione dei sistemi operativi Windows.

Il solitario nell’era di internet (1990-2000)

Nel 1990 Microsoft decise di integrare una versione digitale del solitario all’interno dei suoi nuovissimi sistemi operativi Windows 3.0. Il gioco venne sviluppato dallo stagista Wes Cherry, nel 1989, e il suo scopo era quello di permettere agli utenti di familiarizzare con il mouse del proprio computer.

C’è da dire che all’epoca in pochi disponevano di una rete internet, e i computer non offrivano tutti gli svaghi che invece mettono a disposizione oggi. Fatto sta, che il giochino fu un vero e proprio successo, tanto che negli anni successivi Windows scelse di integrare all’interno dei propri sistemi operativi anche una serie di varianti alternative del solitario.

Il sistema operativo Windows 95, infatti, era provvisto di FreeCell, mentre nel 1998 fu presentata al pubblico la versione “Spider”. La versione digitale del gioco, insomma, ebbe un significativo impatto culturale capace di consolidare la popolarità del solitario anche nella nuova era internet. Ancora oggi, non a caso, la “Windows solitaire collection” è considerata una collezione di videogiochi cult.

Il solitario oggi

Il gioco del solitario, dunque, nelle forme che riconosciamo ancora oggi, sarebbe emerso in Europa sul finire del 18° secolo. Anche se la prima fonte scritta pervenuta è il “Das Neue königliche L’Hombre”, non possiamo dare per scontato che il solitario abbia avuto origine in area tedesca. Come si è visto, anzi, l’enorme quantitativo di storie e leggende popolari sembrerebbe assegnare alla Francia la culla di questo popolarissimo gioco di carte.

Grazie alla sua semplicità, tuttavia, il solitario ha saputo egregiamente sfidare i secoli, rimanendo uno dei giochi più divertenti e diffusi in tutto il mondo. Che si giochi con le carte francesi, con quelle napoletane o piacentine, le regole del solitario sono ormai state cristallizzate dal passaggio alla digitalizzazione. E chi l’avrebbe mai detto che un minigioco, ormai disponibile su tantissimi portali di gioco online, avesse una storia tanto lunga e interessante?